La resistenza agli incendi esterni delle coperture è un tema sul quale si concentra una crescente attenzione in edilizia. Le prestazioni al fuoco dei tetti sono regolate da norme europee, così come i metodi di prova.
I 4 metodi di prova previsti dalla UNI CEN/TS 1187, già UNI ENV 1187:2007, sono trascritti da metodi di prova vigenti in alcuni Paesi in precedenza.
T 1,2,3,4 non indicano una scala di maggiore o minore resistenza al fuoco, ma identificano solamente il metodo di prova impiegato. In molte normative nazionali, tali prestazioni sono richieste su tutti i tetti di edifici rilevanti, non solo su coperture fotovoltaiche.
Le prestazioni vengono classificate con le lettere: dalla “BROOF ”, che indica la massima possibile, alla “FROOF”, che equivale a “nessuna prestazione”. La classificazione BROOF (t2) è quella che prevede le regole di estensione più ampie del campo di applicazione del prodotto testato su diversi piani di posa, mentre le altre classificazioni (t1), (t3) e (t4) valgono solo sulla stratigrafia testata nel rilascio del certificato, ad esclusione di estensioni molto limitanti. Variazioni in spessore, densità e tipologia dell’isolante e in altre componenti del sottostrato fanno decadere la certificazione.
Anche le prove BROOF (t2) hanno una ulteriore importante differenziazione.
Una copertura può essere BROOF (t2):
su superfici incombustibili (provata su un massetto in cls);
su superfici combustibili (provata su EPS o su truciolato in legno).
Nel primo caso, la certificazione varrà solo per prodotti applicati su superfici incombustibili mentre, ne secondo, varrà per l’uso su substrati sia combustibili sia incombustibili.